Mosè secondo i saggi. La storia dell'Esodo commentata dai maestri ebrei. Riedizione di Fede & Cultura del volume di Edmond Fleg.
Il volume può essere utilizzato come sussidio per la preparazione dei temi biblici dal primo scrutinio.
Dalla Prefazione di Francesco Giosuè Voltaggio
(Dottore in Scienze Bibliche e Archeologia, Professore stabile presso lo Studium Theologicum Galilaeae)
Sono onorato di presentare questa bella riedizione dell’opera dello scrittore, poeta e commediografo ebreo, svizzero naturalizzato francese, Edmond Flegenheimer (detto Fleg), pubblicata per la prima volta nel 1928 e intitolata Mosè secondo i saggi. Per tale edizione mi congratulo vivamente con l’editore, che ha avuto il coraggio di riproporla. In tale opera, l’autore ha voluto raccogliere numerosi midrashim sorti lungo i secoli nella tradizione ebraica intorno alla figura di Mosè, rielaborandoli in modo originale e creativo da scrittore di grande calibro qual era. Il libro si presenta, pertanto, come un vero e proprio midrash moderno su Mosè e sui racconti biblici a lui relativi. Come prefazione al presente libro, mi pare essenziale evidenziare l’importanza del midrash, sia per gli ebrei che per i cristiani, dato che l’editore di quest’opera di un ebreo è cattolico (e spero che gli ebrei gliene renderanno merito!).
Che cos’è il midrash? Per rispondere adeguatamente a tale domanda, occorre anzitutto abbozzare qui le linee fondamentali dell’interpretazione ebraica delle Sacre Scritture. Gli antichi rabbini (chiamati anche “saggi”, il che spiega il titolo del libro), come anche i padri della Chiesa, erano convinti assertori dell’aspetto “misterico” del testo biblico, del suo senso spirituale profondo. Essi attribuivano assoluta importanza a ogni dettaglio del testo. Così, per esempio, si afferma nella Mishnah Avot 5,22 riguardo la Torah: “Volgila e rivolgila, perché in essa vi è tutto, guarda in essa, invecchia e diventa anziano in essa, e non ti allontanare da essa, perché non hai buona misura se non questa”.
Proprio perché la Parola di Dio è perfetta in ogni suo dettaglio, interpretarla significa anzitutto scrutarla: il significato della radice ebraica drš, da cui proviene il termine midrash, è proprio “ricercare, investigare, scrutare”. Il midrash, pertanto, intende trarre fuori dal tesoro inesauribile della Scrittura tutte le sue potenzialità di significato, per trovarvi un senso vivo per l’oggi del lettore/uditore.
In poche parole
La vita di Mosè secondo le varianti e le interpretazioni presenti nella tradizione rabbinica nel Talmud e la fede del popolo ebraico: una profonda riflessione spirituale e morale sulla Sacra Scrittura.Il volume può essere utilizzato come sussidio per la preparazione dei temi biblici dal primo scrutinio.
Dalla Prefazione di Francesco Giosuè Voltaggio
(Dottore in Scienze Bibliche e Archeologia, Professore stabile presso lo Studium Theologicum Galilaeae)
Sono onorato di presentare questa bella riedizione dell’opera dello scrittore, poeta e commediografo ebreo, svizzero naturalizzato francese, Edmond Flegenheimer (detto Fleg), pubblicata per la prima volta nel 1928 e intitolata Mosè secondo i saggi. Per tale edizione mi congratulo vivamente con l’editore, che ha avuto il coraggio di riproporla. In tale opera, l’autore ha voluto raccogliere numerosi midrashim sorti lungo i secoli nella tradizione ebraica intorno alla figura di Mosè, rielaborandoli in modo originale e creativo da scrittore di grande calibro qual era. Il libro si presenta, pertanto, come un vero e proprio midrash moderno su Mosè e sui racconti biblici a lui relativi. Come prefazione al presente libro, mi pare essenziale evidenziare l’importanza del midrash, sia per gli ebrei che per i cristiani, dato che l’editore di quest’opera di un ebreo è cattolico (e spero che gli ebrei gliene renderanno merito!).
Che cos’è il midrash? Per rispondere adeguatamente a tale domanda, occorre anzitutto abbozzare qui le linee fondamentali dell’interpretazione ebraica delle Sacre Scritture. Gli antichi rabbini (chiamati anche “saggi”, il che spiega il titolo del libro), come anche i padri della Chiesa, erano convinti assertori dell’aspetto “misterico” del testo biblico, del suo senso spirituale profondo. Essi attribuivano assoluta importanza a ogni dettaglio del testo. Così, per esempio, si afferma nella Mishnah Avot 5,22 riguardo la Torah: “Volgila e rivolgila, perché in essa vi è tutto, guarda in essa, invecchia e diventa anziano in essa, e non ti allontanare da essa, perché non hai buona misura se non questa”.
Proprio perché la Parola di Dio è perfetta in ogni suo dettaglio, interpretarla significa anzitutto scrutarla: il significato della radice ebraica drš, da cui proviene il termine midrash, è proprio “ricercare, investigare, scrutare”. Il midrash, pertanto, intende trarre fuori dal tesoro inesauribile della Scrittura tutte le sue potenzialità di significato, per trovarvi un senso vivo per l’oggi del lettore/uditore.
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